martedì 20 agosto 2013

LA PENA VISIBILE: HANNO SCRITTO, HANNO DETTO...




"Vi suggerirei il libro di Salvatore Ferraro. Condivido alcune cose che dice in modo radicale"
(Gherardo Colombo, ex-magistrato, da un'intervista rilasciata alla rivista Conflitti)

"Un'idea diversa che merita di essere ascoltata"
(Maurizio Tortorella, Panorama)

"La Pena Visibile non è un libro dei sogni, delinea un percorso graduale riformatore per l'eliminazione del carcere"
(Geppi Rippa, Agenzia Radicale)

"E’ un saggio originale, completo, positivo, che fa un bilancio ragionato della realtà del carcere e guarda al percorso della pena in ottica costituzionale"
(Fabio Viglione, Avvocato Penalista)

"Il punto archimedico è qui: rendere visibile la pena, fare in modo che il condannato la sconti a contatto con una porzione di quella società in cui pure dovrebbe reinserirsi. Non sono i sogni compensatori di un giovane giurista che ha avuto guai con la giustizia, sono parte di un dibattito ormai pluridecennale sul superamento del carcere"
(Guido Vitiello, Corriere della Sera)

"La Pena Visibile: Ecco la rivoluzione pellichiana"
(Isabella Pascucci, Leggo)

"La Pena Visibile non si limita ad argomentare la tesi della del fallimento della pena carceraria ma propone razionalmente una nuova teoria dell'esecuzione penale"
(Antonella Barone, educatrice, Le Due Città)

"Concludo: ho cominciato a leggere "La Pena Visibile" di Salvatore Ferraro. Fin dalle prime pagine ho avuto la conferma delle storie che ho raccontato: il carcere è una fucina di recidiva, un microcosmo dove c'è l'identico sistema di valori dell'ambiente in cui era maturata la giustificazione a compiere l'atto criminoso; il carcere crea dipendenza dal carcere e dipendenza dal reato; il detenuto diviene un numero inattivo che 24 ore su 24 si nutre di subcultura carceraria; da colpevole si sente vittima del sistema; il carcere diventa la normalità, il gruppo sociale ideale, una casa famiglia; dopo un po' di mesi si attenua anche il significato della privazione della libertà. Ringrazio Ferraro per il suo libro"
(Francesco Lo Piccolo, Huffington Post)

"Resta da sperare che il Paese che ha dato i natali al filosofo Cesare Beccaria sappia recuperare quello spirito illuminista e riformatore che nel tempo ha prodotto importanti conquiste di civiltà come l'abolizione della pena di morte. Magari anche facendo tesoro delle idee anticonformiste di Salvatore Ferraro"
(Marco Ciello, Lettera Politica dalla scuola di Massimo Cacciari)


" Leggete la Pena Visibile, farete un gran regalo al vostro cervello"
(Vittorio Pezzuto, giornalista e biografo di Enzo Tortora)


 La Pena Visibile (o della fine del carcere), Salvatore Ferraro, Rubbettino Editore


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