martedì 26 febbraio 2013

RECUPERARE LA REGOLA

Per consentire al reo di recuperare l'adesione a una regola "positiva" si deve fare una sola cosa: permettergli di praticarla. Ripetutamente. Renderlo attivo, produttivo, responsabile, farlo interagire con un consorzio sociale reale, con limitazioni di libertà, certo. La strada è questa.
Accantonare il reo, isolarlo col carcere, renderlo inerte, deresponsabilizzarlo, lo allontana sempre più dalla pratica della regola "positiva" e lo avvicina ineluttabilmente ad altre regole: quelle carcerarie.
Il che significa una sola cosa: spianare al detenuto la strada per la recidiva.
S.F.


                                                      UNA PROPOSTA






La pena visibile è un progetto organico e articolato che mira a modellare un nuovo scenario esecutivo della pena: una sanzione finalmente allontanata dall’opacità delle mura carcerarie e trasportata fuori, nella società. La realizzazione di un’interazione in cui vengono coinvolti i vecchi protagonisti della pena ma stavolta con funzioni più “aperte”, visibili, attive e con la presenza di un nuovo soggetto: la società, i suoi spazi, le sue relazioni.
Una pena che si esprime “dentro” un consorzio sociale in grado di produrre meccanismi afflittivi più aggiornati, garantendo, al contempo, un sistema di controllo adeguato. Un modello di sanzione “visibile” che, grazie alla co-partecipazione sociale, responsabilizzi il reo e gli fornisca stimoli positivi che possano finalmente distoglierlo da propositi devianti e indirizzarlo consapevolmente verso la pratica costante e continuata di regole sociali condivise.

La Pena Visibile, Salvatore Ferraro, Rubbettino Editore

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