martedì 26 marzo 2013

IL REO COL MARCHIO DI COLPEVOLE



E poi quella parola: colpevole. Così definitiva, immodificabile.
Il reo lo sa bene. Se si è colpevoli, lo si è per sempre.
Tanto vale… allora…
Il marchio di colpevole, in tutti questi anni, ha determinato
costi sociali pazzeschi. Ha influito enormemente sull’atteggiamento
del reo rispetto al suo futuro, alle sue possibili scelte future. Ma,
soprattutto, sull’atteggiamento della società rispetto alla persona
riconosciuta colpevole di un reato.
Un marchio è una macchia indelebile.
Le parole hanno una loro forza performativa. Costituiscono
una situazione
Colpevole. Sarebbe opportuno sostituire questa parola con
un’altra: magari responsabile. La parola responsabile offre qualche
possibilità in più. È flessibile, temporanea, non cementizza uno
status, non è un marchio. Spinge, incentiva a un cambiamento.
La parola colpevole, no, sigilla una condizione di irreversibilità
e, in tal senso, inibisce qualsiasi spinta al cambiamento positivo: fa
percepire come inevitabili scelte future votate alla devianza.
Tanto vale… allora…
Perché lo status di colpevole è per sempre.
Responsabile, invece, è una persona consapevole, che può assumere
su di sé il costo di una scelta e provvedere per il futuro;
responsabilità è una parola flessibile che ammette la possibilità di
essere modificata. Il responsabile è uno che può… il colpevole, no.

(da LA PENA VISIBILE, Salvatore Ferraro, pagg. 87-88,  Rubbettino Editore)





La pena visibile è un progetto organico e articolato che mira a modellare un nuovo scenario esecutivo della pena: una sanzione finalmente allontanata dall’opacità delle mura carcerarie e trasportata fuori, nella società. La realizzazione di un’interazione in cui vengono coinvolti i vecchi protagonisti della pena ma stavolta con funzioni più “aperte”, visibili, attive e con la presenza di un nuovo soggetto: la società, i suoi spazi, le sue relazioni.


Una pena che si esprime “dentro” un consorzio sociale in grado di produrre meccanismi afflittivi più aggiornati, garantendo, al contempo, un sistema di controllo adeguato. Un modello di sanzione “visibile” che, grazie alla co-partecipazione sociale, responsabilizzi il reo e gli fornisca stimoli positivi che possano finalmente distoglierlo da propositi devianti e indirizzarlo consapevolmente verso la pratica costante e continuata di regole sociali condivise.


La Pena Visibile, Salvatore Ferraro, Rubbettino Editore





















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