"Vi suggerirei il libro di Salvatore Ferraro. Condivido
alcune cose che dice in modo radicale"
(Gherardo Colombo, ex-magistrato, da un'intervista
rilasciata alla rivista Conflitti)
"Un'idea diversa che merita di essere
ascoltata"
(Maurizio Tortorella, Panorama)
"La Pena Visibile non è un libro dei sogni, delinea un
percorso graduale riformatore per l'eliminazione del carcere"
(Geppi Rippa, Agenzia Radicale)
"E’ un saggio originale, completo,
positivo, che fa un bilancio ragionato della realtà del carcere e
guarda al percorso della pena in ottica costituzionale"
(Fabio Viglione, Avvocato Penalista)
"Il punto archimedico è qui: rendere visibile la pena,
fare in modo che il condannato la sconti a contatto con una porzione di quella
società in cui pure dovrebbe reinserirsi. Non sono i sogni compensatori di un
giovane giurista che ha avuto guai con la giustizia, sono parte di un dibattito
ormai pluridecennale sul superamento del carcere"
(Guido Vitiello, Corriere della Sera)
"La Pena Visibile: Ecco la rivoluzione
pellichiana"
(Isabella Pascucci, Leggo)
"La Pena Visibile non si limita ad
argomentare la tesi della del fallimento della pena carceraria ma propone
razionalmente una nuova teoria dell'esecuzione penale"
(Antonella Barone, educatrice, Le Due Città)
"Concludo:
ho cominciato a leggere "La Pena Visibile" di Salvatore Ferraro. Fin
dalle prime pagine ho avuto la conferma delle storie che ho raccontato: il
carcere è una fucina di recidiva, un microcosmo dove c'è l'identico sistema di
valori dell'ambiente in cui era maturata la giustificazione a compiere l'atto
criminoso; il carcere crea dipendenza dal carcere e dipendenza dal reato; il
detenuto diviene un numero inattivo che 24 ore su 24 si nutre di subcultura
carceraria; da colpevole si sente vittima del sistema; il carcere diventa la
normalità, il gruppo sociale ideale, una casa famiglia; dopo un po' di mesi si
attenua anche il significato della privazione della libertà. Ringrazio Ferraro per il suo libro"
(Francesco Lo Piccolo, Huffington Post)
"Resta da sperare che il Paese che ha dato i
natali al filosofo Cesare Beccaria sappia recuperare quello spirito illuminista
e riformatore che nel tempo ha prodotto importanti conquiste di civiltà come
l'abolizione della pena di morte. Magari anche facendo tesoro delle idee
anticonformiste di Salvatore Ferraro"
(Marco Ciello, Lettera Politica dalla scuola di
Massimo Cacciari)
" Leggete la Pena Visibile, farete un gran regalo al
vostro cervello"
(Vittorio Pezzuto, giornalista e biografo di Enzo Tortora)
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